[HC#13] Superare le aspettative, inventandosi modalità inedite
Se una mano prende un bicchiere d’acqua, non ringrazio la mano, e questa non si aspetta gratitudine perché sa che non ha un’identità separata dal corpo. Noi a chi siamo connessi?
Namastè e buon sabato!
Siamo arrivati al tredicesimo verso e ne sono molto felice per due ragioni.
Il primo è perché vedo quanto entrare sempre di più nella meditazione su Hanuman stia piacendo a molti per le riflessioni profonde che stanno emergendo; il secondo perché oggi parleremo di un’avventura molto famosa che coinvolge Hanuman e Lakshman, il fratello di Rama.
Addentriamoci subito, ma prima, se vuoi, ascolta un’altra versione dell’Hanuman Chalisa.
lāya sañjīvana lakhana jiyāye
śrīraghubīra haraṣi ura lāye
Hai portato l’erba salvavita sanjivani che rianimò Lakshaman
e Raghuvira felice ti abbraccio stretto al suo cuore
Non abbiamo parlato molto di Lakshmana, uno dei fratelli di Rama, quello che l’ha seguito in esilio insieme a Sita e che lo sta aiutando a ritrovarla.
Non ne abbiamo parlato molto, ma questo verso richiama un momento veramente critico, avvenuto sul campo di battaglia, nello scontro tra l’esercito di Rama e quello di Ravana.
La guerra infuriava e non si capiva chi stesse vincendo. Una certa fiducia si stava impossessando del cuore dell’esercito di Rama, constatando che tutti gli espedienti di Ravana fallivano.
Ma ad un certo punto entrò in battaglia Indrajit, il figlio di Ravana e guerriero esperto. Aveva il potere di restare invisibile per un lasso di tempo. Giusto per lanciare centinaia di frecce verso il nemico, che non capiva minimamente da dove provenisse il pericolo.
Nel giro di poche battute, l’esercito di scimmie era in panico ma un evento drammatico peggiorò di molto la situazione: Lakshmana era stato colpito da una freccia di Indrajit. Una freccia che gli era stata donata dallo stesso Brahma (l’architetto dell’universo) e che aveva reso inconsciente Lakshmana.
Il panico aumenta e Indrajit ne approfitta per uccidere altre migliaia di scimmie. Insomma, la classica situazione drammatica che ribalta in un attimo la situazione.
A bordo campo sono tutti affranti…
Viene chiamato subito Hanuman: bisogna andare a prendere 4 specifiche erbe, che crescono sul monte Dronachal, nella catena Himalayana, a migliaia di kilometri di distanza. Inoltre, il tutto deve essere fato entro il tramonto del giorno dopo, altrimenti Lakshmana sarebbe morto.
L’erba Mrita-sanjani ha il potere di riportare in vita un morto; la sailya-karani può estrarre armi dal corpo e guarire le ferite; la suvarna-karani capace di riportare in salute un corpo deteriorato; infine samdhani può riunire ossa fratturate. Incredibile il potere delle piante!
Hanuman parte subito in volo e si dirige velocemente verso nord. Una volta arrivato però emerge un problema: il monte era pieno di tipologie di erbe! Impossibile trovare le 4 che avrebbero salvato Lakshmana.
Come fare? La conoscenza di Hanuman non arrivava alla botanica così avanzata e nemmeno il suo intuito poteva aiutarlo. Ma c’era da trovare una soluzione, e alla svelta…
Hanuman ebbe un’idea a dir poco efficace: non sapeva trovare le 4 erbe ma era sicuro che fossero su quel monte quindi… avrebbe portato con sé tutto la montagna!
Certo, era una soluzione inusuale, ma sicuramente denota una capacità di problem solving eccezionalmente dinamica.
Assunse una forma gigantesca e strappò il monte dal suo sedime. Soddisfatto, prese il volo portando il monte sul palmo della mano destra.
Tutto stava proseguendo per il meglio quando si sentì colpire al petto e iniziò a perdere l’equilibrio. Deve atterrare velocemente e si ritrova nella parte rurale di una bellissima città. Un uomo cammina verso di lui e Hanuman nota che assomiglia incredibilmente a Rama.
Si presenta come Bharata, il fratello di Rama e la città che Hanuman vede in lontananza è Ayodhya.
Hanuman a sua volta si presenta come il servitore di Hanuman e racconta a Bharata lo scopo della sua missione e cos’era accaduto dal momento in cui Bharata, con riluttanza e vergogna per essere stato uno strumento inconsapevole del piano ordito da sua madre, aveva lasciato andare in esilio Rama, Lakshman e Sita.
Hanuman è felice di poter parlare di Rama e di avere la fortuna di conoscere il santo Bharata ma nello stesso tempo ha fretta di tornare al campo di battaglia.
Bharata capisce ma comunque insiste affinché Hanuman parli direttamente con Sumitra, la madre di Lakshmana, per informarla della situazione critica del figlio.
Sumitra ha però una reazione che lascia Hanuman a bocca aperta. Non si preoccupa minimamente per il figlio perché è conscia del suo totale sacrificio per Rama. Lakshmana aveva scelto da tempo di mettere tutto se stesso al servizio di Rama, quindi la morte era un evento che poteva accadere. Anzi, Sumitra rassicura Hanuman dicendogli che se Lakshmana fosse morto, avrebbe inviato in battaglia Satrugna, l’altro figlio.
Ora, questo tipo di reazione credo che a molti di noi sfugga ma dobbiamo capire che questi figli erano nati direttamente dal fuoco, durante un sacrificio divino. Erano quindi nati, e poi cresciuti con tutte le caratteristiche di esseri speciali, venuti al mondo per consacrare le loro esistenze al piano Divino. Di questo le madri ne erano pienamente consapevoli.
In quel momento la priorità era che Rama riportasse la giustizia sulla Terra, sconfiggendo il malvagio Ravana. La questione non era “solo” il rapimento di Ravana, ma quello era stato l’innesco per far scaturire il fuoco purificatore divino.
Hanuman, grato per aver conosciuto queste anime gloriose, riparte con il monte sul palmo della mano.
Quando l’esercito lo vede stagliarsi nel cielo è colto dall’euforia. Mai si sarebbero aspettati che Hanuman tornasse con un monte gigantesco!
Non appena il monte è a terra, il profumo delle erbe tocca le narici di Lakshmana, che riprende subito conoscenza.
Ma il miracolo non finisce perché tutte le scimmie cadute nella battaglia, riprendono immediatamente vita.
Ravana non sa più che pesci pigliare. Tra l’altro, per non far vedere le sue perdite, aveva gettato tutti i suoi caduti nel mare, che quindi non potevano beneficiare anche loro del potere delle erbe miracolose.
Oltre il danno la beffa!
Rama ha riavuto il suo amato fratello, ha riavuto i suoi fedeli soldati e infine ha riavuto il suo amato servitore Hanuman, il quale ha vissuto un’avventura che rimarrà scolpita nel cuore di tutti coloro che l’ascolteranno.
lāya sañjīvana lakhana jiyāye
śrīraghubīra haraṣi ura lāye
Hai portato l’erba salvavita sanjivani che rianimò Lakshaman
e Raghuvira felice ti abbraccio stretto al suo cuore
Alla settimana prossima!
Jaya Hanuman!
Andrea (Ananda Kishor)
Om tat sat