[HC#15] La verità libera, portando luce
Ogni organo del nostro corpo ha una sua individualità, ma c’è qualcosa che lo fa cooperare in armonia ad un piano superiore. C’è da chiedersi quali sono le parti di noi con cui non stiamo collaborando
Namastè e buon sabato!
Quand’era piccolo Hanuman non riusciva a controllare la sua coda, tanto che veniva preso in giro da tutti i suoi amici. Una scimmia che non riusciva a governare la sua coda, non si era mai visto.
In effetti, dobbiamo ricordare che Hanuman è un’incarnazione di Shiva e che Parvati, la moglie di Shiva, ha scelto di prendere la forma appunto della coda di Hanuman.
Per questo Hanuman non riusciva a controllarla. Suo padre gli disse che ogni scimmia deve portare rispetto per la propria coda, così Hanuman iniziò non solo ad adorarla, ma a considerarla come un’individualità a parte.
Ad un certo punto, la coda iniziò ad entrare in sintonia con lui, tanto che divenne uno strumento insuperabile e invincibile.
Ogni tanto dovremmo chiederci anche noi quali sono le parti di noi che non cooperano. Scoprire il perché, porta uno spiraglio di luce nelle tenebre.
Ora entriamo insieme nel quindicesimo verso dell’Hanuman Chalisa.
sahasa badana tuhmāro jasa gāvaiṃ
asa kahi śrīpati kaṇṭha lagāvaiṃ
Il serpente dalle mille teste, canta sempre le tue glorie.
E dicendolo, Rama ti abbraccio ripetutamente.
Ravana sapeva che Hanuman sarebbe stato la causa della sua morte, quindi fin dalla sua infanzia ha cercato di eliminarlo.
Dopo vari tentativi andati a vuoto, chiama un demone potente capace di trasformarsi in tornado.
Chakrasura, così si chiama, entra nel regno dei vanara (le scimmie divine) e provoca enormi danni. I genitori di Hanuman percepiscono che il loro piccolo è in pericolo e lo chiudono in casa.
Hanuman in qualche modo riesce ad uscire di casa ma viene catturato dal tornado: più cerca di fuggire, più viene risucchiato.
Hanuman allora mette da parte le forze e usa l’intelligenza. Inizia ad osservare che il tornado non entra in nessun pozzo e che la sua rotazione segue un senso orario. Così inizia a ruotare in senso antiorario, per liberarsi dalla presa e subito si rifugia in un pozzo. Hanuman è salvo, ma il demone è ancora libero.
Sfortunatamente per Chakrasura, incontra degli amici di Hanuman che avevano ricevuto da lui un tamburo speciale. Hanuman li aveva istruiti su come suonarlo quando si fossero sentiti in pericolo, così iniziarono a percuoterlo.
Il suono emesso era così insopportabile per il demone, che quasi svenne. Quando arrivo sul posto Hanuman, grazie alla sua potenza iniziò a percuoterlo ancora più forte, tanto che il demone morì tra grandi dolori.
Un suono può essere benefico per alcuni e malefico per altri, dipende dalla fonte e dall’intenzione di chi lo ascolta.
Hanuman è un’incarnazione di Shiva, il figlio di Keshari e Anjana, ma anche del Deva del vento. È stato benedetto da tutti gli esseri celesti oltre che e da Rama e Sita. Il suo potere è così vasto che solo il suo nome può salvare dalla paura. Per questo vengono cantate le sue glorie perfino dal Ananta sesa, il serpente dalla mille teste sul cui corpo riposa lo stesso Vishnu.
sahasa badana tuhmāro jasa gāvaiṃ (il serpente dalle mille teste, canta sempre le tue glorie)
In tre occasioni Rama ha espresso la sua gratitudine verso Hanuman abbracciandolo.
La prima volta è stata quando Hanuman è tornato da Lanka dopo aver trovato Sita. In quel caso Hanuman dice: “trovato Sita io!”. Lo fa per mettere le parole in ordine di priorità, non di costruzione grammaticale. La sua sensibilità è unica.
Rama è come se riprendesse vita. Hanuman si inginocchia subito ai Suoi piedi e questi cerca di sollevarlo per abbracciarlo. Hanuman però è restio. Rama gli chiede: “voglio che lasci i miei piedi per avvicinarti al mio cuore. Perché stai facendo differenze tra i miei piedi e il mio cuore? Solo le persone ordinarie vedono il mondo secondo la dualità.” Al che, Hanuman risponde: “Mio Signore, se non c’è differenza tra i tuoi piedi e il tuo cuore, lasciami stare ai tuoi piedi.” La sua umiltà è unica.
La seconda volta, fu quando Hanuman tornò con le erbe miracolose per riportare in vita Lakshaman, il fratello di Rama. In quel caso Rama gli dice: “la nostra relazione è eterna!”
La terza volta accade dopo la guerra con Ravana. Rama vuole ringraziare Hanuman per il suo eroismo e lo abbraccia. È così estasiato dall’abbraccio, che dice che non vorrebbe mai lasciare il suo corpo, ora che è stato benedetto dall’abbraccio di Rama. Allora Rama gli concede l’immortalità, in modo che possa cantare per sempre le Sue glorie.
asa kahi śrīpati kaṇṭha lagāvaiṃ (e dicendolo, Rama ti abbraccio ripetutamente)
sahasa badana tuhmāro jasa gāvaiṃ
asa kahi śrīpati kaṇṭha lagāvaiṃ
Il serpente dalle mille teste, canta sempre le tue glorie.
E dicendolo, Rama ti abbraccio ripetutamente.
Alla settimana prossima!
Jaya Hanuman!
Andrea (Ananda Kishor)
Om tat sat