[HC#17] E ci sono parole e parole…
Roviniamo quasi tutto con le nostre chiacchiere. Le nostre parole non hanno alcun peso, ma creano effetti. Se riusciremo a superare questo condizionamento, ci arriveranno ogni sorta di benedizioni.
Namastè e buon sabato!
Ricordo Nanni Moretti che in un film (Palombella Rossa, credo) dice: “Le parole sono importanti!”
Le parole in effetti sono importanti, sia quelle che ci diciamo dentro continuamente, sia quelle che consciamente o no proferiamo verso gli altri.
Anche solo prendere nota delle parole che diciamo in un giorno rappresenta uno specchio molto preciso di dove siamo ma soprattutto dove stiamo andando.
Si dice che nel Satya Yuga, l’era d’oro della cosmologia vedica, tutti i Veda e quindi tutta la conoscenza, fosse racchiusa nella parola om. Pensa a quanto potere in una singola sillaba!
In queste settimane abbiamo anche visto quanto potenti siano le parole pronunciate dai saggi, tanto da diventare incredibili benedizioni, o maledizioni.
Certo, nei tempi antichi tutti i piani erano connessi, quindi il passaggio da un piano all’altro era estremamente veloce e preciso. Tanto che il saggio stesso che aveva proferito una maledizione non era in grado di riportarla indietro. Ormai quelle parole avevano una vita propria, che poteva essere solo incanalata per arginarne le conseguenze.
Una volta era così, ma nello stesso tempo, non dimentichiamoci che questo è un dispiegamento di un principio reale, di una legge eterna.
Le leggi agiscono sempre, sia che ci si creda o no, sia che si vedano gli effetti o meno. Di questi tempi siamo invece abituati a dare fiato alla bocca e ai nostri primi pensieri, senza alcuna sensibilità sulle conseguenze delle nostre parole.
Ma anche loro, come quelle dei saggi, assumono una vita propria in base all’energia che portano e alle informazioni che veicolano. E non pensiamo che l’energia non ci sia, perché se sapessimo quanta energia abbiamo, e quanta ne sperperiamo, non finiremmo di piangere per molto tempo.
Andiamo a leggere il diciassettesimo verso dell’Hanuman Chalisa.
Yama Kubera Digapāla jahām te
kabi kobida kahi sake kahām te
Yama, Kubera e i guardiani delle direzioni, poeti ed eruditi.
Nessuno di questi può esprimere pienamente le tue glorie infinite.
I Digpala sono i pianeti che reggono le direzioni di questo mondo. O meglio, ogni direzione ha l’energia di uno specifico pianeta e del deva associato.
L'Est è retto dal Sole e Indra.
Il Nord Est è retto da Giove e Īśāna.
Il Nord è retto da Mercurio e Kubera.
Il Nord Ovest è retto dalla Luna e Vāyu.
L'Ovest è retto da Saturno e Varuṇa.
Il Sud Ovest è retto da Rāhu e Nirṛti.
Il Sud è retto da Marte e Yama.
Il Sud-Est è retto da Venere e Agni.
Il Sopra è retto da Lagna e Ananta Śeśa
Il Sotto è retto da Ketu e Brahma.
Capisco che questa lista sia criptica, ma in realtà questi dati rappresentano un elemento estremamente importante per noi, ossia il punto d’incontro tra piano orizzontale e verticale, tra uomini e deva, tra materia e piano sottile ed energetico.
Questo è un tema che mi piace particolarmente perché attiene al Vastu, ossia la scienza dell’abitare secondo i Veda, dove “abitare” lo intendo come “stare al mondo”, più che all’usufruire di una scatola fatta di pareti, pavimenti e soffitti.
Tra pochi mesi terrò un corso proprio sul Vastu, ma questa è un’altra storia…
Ora invece sentiamo qualche racconto che riguarda il rapporto tra Hanuman e i Deva.
Un giorno Hanuman si trovò in una situazione difficile mentre si trovava a Lanka, l’isola del malvagio Ravana. Era in un luogo scuro, non vedeva nulla, e un bastone appariva, lo colpiva e poi scompariva. Non sapeva proprio che fare…
Ad un certo punto una figura terrifica si palesa e Hanuman finalmente si rilassa. Perché?
Perché era Yamaraja, il Deva che presiede la morte su questo piano di esistenza. Meglio, che al momento della morte conferisce ad ognuno il suo karma e quindi la prossima destinazione.
Yama subito si scusa verso Hanuman perché si ricorda bene di averlo benedetto di non toccarlo mai, ma si giustifica dicendo che Ravana lo ha incatenato ad un monte attraverso il potere di un mantra e gli ha dato l’ordine perentorio di uccidere chiunque si fosse avvicinato a quel luogo.
Yama, il deva della morte, era diventato uno schiavo incatenato sotto gli ordini di Ravana.
Hanuman tocca le catene magiche che intrappolavano Yama e queste si sciolgono all’istante.
Yama, finalmente libero, lo benedice dandogli una completa assenza di paura e aggiunge che chiunque si ricordi di lui, non avrebbe più avuto paura della morte.
Dal deva della morte, parole di vita!
Kubera, il tesoriere dei Deva, era anche fratello di del malvagio Ravana. Questi, gli ruba la residenza a Lanka.
Vedendo suo fratello in una nuova dimora, gentilmente donata da Shiva stesso, prova invidia e decide di attaccarlo. Ruba ogni possedimento, ma in particolare un velivolo spaziale estremamente potente, il Pushpak Vimana.
Mentre, felice come un bambino viziato, iniziava il suo primo viaggio nell’astronave, questa comincia a rallentare mentre si trova sopra il monte Kailash. Mentre, insieme al nipote Marici, cercava di capire cosa stesse accadendo, una creatura gigantesca e terrifica apparve e disse con fermezza: “questa è un’area protetta e nessuno può entrarvi senza il permesso del Signore Shiva”.
A Ravana non piaceva riceve ordini, appunto come ad un bambino viziato, e iniziò a fare dei gesti scimmieschi per prendere in giro le movenze della strana creatura. Incredibile la sua impudenza!
Questa lanciò una maledizione! “Hai deriso le mie sembianze che sembrano quelle di una scimmia? Il tuo orgoglio scomparirà nell’umiliazione! Presto una scimmia distruggerà la tua Lanka. La brucerà e ucciderà la tua gente. Tu non sarai in grado di fare nulla, se non quello di guardare andare tutto in fumo. La scimmia porterà un esercito di scimmie, che distruggeranno tutto e tutti. Nel letto di morte ricorderai questo momento, piangerai, mentre le scimmie rideranno di te. Potrei ucciderti ora, ma non sarebbe una morte così vergognosa come quella che vivrai. Morirai guardando la distruzione di tutto quello che hai fatto.”
Mai deridere un guardiamo divino! Le sue parole possono essere peggio della morte!
Mentre Hanuman stava andando verso Lanka, sentì un suono. Aveva appena salvato Yama e stava andando a cercare Sita. Era una voce flebile, stanca e sofferente.
Proveniva da una caverna in una montagna ed Hanuman entrò subito.
La scena che gli si presentò davanti era scioccante.
Un uomo era tenuto appeso a testa in giù, completamente legato e radente il muro, con lo sguardo rivolto ad esso. Non poteva girare lo sguardo da nessuna parte.
“Per favore, aiutami” erano le uniche parole che riuscì a pronunciare, sperando che chi era appena entrato potesse essere un amico.
Hanuman lo sganciò da soffitto e delicatamente pose a terra il corpo legato. Lo girò per vederne il volto e fu sbalordito. Era Shani, Saturno. Il deva capace di ridurre in cenere chiunque avesse guardato, era lì davanti a lui.
Ravana era un talentuoso astrologo e conosceva bene il potere dello sguardo di Shani. Sapeva anche che Shani guardava favorevolmente qualcuno per 2 anni e mezzo e poi negativamente per altri 2 anni e mezzo.
Quindi, dopo aver ricevuto il suo sguardo benevolo, Ravana decise di imprigionarlo e fare in modo che non potesse che vedere il triste muro di una caverna buia, dando le spalle non solo a Ravana, ma anche a Lanka.
Shani, felice di essere stato liberato dopo mesi di torture, disse che chiunque ricordi Hanuman, non sarà mai afflitto dallo sguardo malefico di Shani!
Dal Deva delle “disgrazie”, parole di fortuna!
Yama Kubera Digapāla jahām te
kabi kobida kahi sake kahām te
Yama, Kubera e i guardiani delle direzioni, poeti ed eruditi.
Nessuno di questi può esprimere pienamente le tue glorie infinite.
Prima di lasciarti vorrei condividere con te un evento interessante creato da un’associazione appena formata: Pianeta Polis.
Il 4 dicembre, a Sasso Marconi (BO) si parlerà di villaggi ecologici, comunità autarchiche e di come cambiare il mondo partendo dal nostro modo di abitare, appunto, ma senza dimenticare mai la persona.
Mi piace molto questa Associazione nascente perché ritengo che questi siano tra i temi più importanti da affrontare in questo periodo e che loro li stiano ponendo sul tavolo di lavoro in modo intelligente.
Se vuoi saperne di più, leggi i dettagli in questa pagina:
Se deciderai di venire, per favore scrivimi per avvertirmi, così avremo modo di conoscerci di persona (sarò anch’io tra il pubblico).
Alla settimana prossima!
Jaya Hanuman!
Andrea (Ananda Kishor)
Om tat sat