Karma Yoga: l’azione che Libera e Connette
Karma significa "attività materiale soggetta a reazione". Yoga significa "ciò che connette, che collega al Divino”. Queste parole si combinano nella ricerca e il raggiungimento dell'autorealizzazione.
Karma significa “attività materiale soggetta a reazione”. Il Karma ci lega ad ogni azione. Yoga significa “ciò che connette, che collega al Divino”. Lo Yoga quindi è un processo di liberazione. Queste due parole si combinano in un unico percorso chiamato karma-yoga, che è la ricerca e il raggiungimento dell’autorealizzazione (liberazione) attraverso l’azione.
Bhagavad Gita 3.5
na hi kaścit kṣaṇam api
jātu tiṣṭhaty akarma-kṛt
kāryate hy avaśaḥ karma
sarvaḥ prakṛti-jair guṇaiḥNessuno rimane completamente inattivo,
nemmeno per un instante;
i guna della natura forzano tutti ad agire.
Ognuno deve fare qualcosa, ma per la grazia Divina possiamo essere liberati da quel luogo dove ogni azione implica un legame, una reazione.
Se infatti ci situiamo nella coscienza divina, non compiamo azioni che legano proprio perché conosce quel meccanismo che lo può liberare dalla sofferenza.
Senza lo yoga, il karma ci tiene ancorati al piano materiale, perché l’azione diventa rapidamente vincolante, e si soffre le conseguenze positive o negative di tali azioni.
Bhagavad Gita 3.7
as tv indriyāṇi manasā
niyamyārabhate ’rjuna
karmendriyaiḥ karma-yogam
asaktaḥ sa viśiṣyateè migliore chi si dedica allo yoga dell’azione
con i sensi dell’azione
e frena i sensi con la mente.
“Migliore” significa che è “senza dolore”, proprio perché non subisce conseguenze alle sue azioni.
Come iniziare il Karma-Yoga?
Il karma yoga ha vari livelli di attuazione, ma il primo passo è semplicemente quello di cambiare il nostro perché.
Ognuno di noi, anche nel lavoro, funziona secondo tre livelli: cosa facciamo, come lo facciamo e perché lo facciamo. Questi livelli fanno parte del nostro modo naturale di compiere decisioni.
Tutti sanno quello che fanno, almeno in ambito professionale, ossia sanno che sono dei commercialisti, architetti, insegnanti di yoga, imprenditori ecc. e qual è il loro compito. Solo alcuni di questi sa realmente come svolgere al meglio ciò che devono fare e qual è la loro unicità: questa è la differenza tra un professionista bravo e uno mediocre.
Ma pochissimi sanno perché lo stanno facendo e, tra l’altro, il risultato di questa mancanza è che non riescono realmente a fare la differenza nel loro campo, ad essere felici.
Cosa realmente voglio ottenere da questa vita?
Nel karma-yoga, quando operi per il Divino, puoi svolgere i tuoi compiti d’ufficio, parlare con le persone di affari e fare qualunque compito, perché tutto diventa parte del tuo unico obiettivo: situarti nel piano Divino e da lì evolverti ulteriormente.
Più diventi cosciente di questo aspetto, più efficacemente puoi funzionare. Mentre prima magari ti trovavi intrappolato nel tuo mondo, una volta che adotti il karma-yoga e sacrifici ogni atto per il Divino, il tuo obiettivo principale non è più uscire dai guai ma risvegliare una parte profonda, antica ed eternamente beata che riposa in te.
Allora nessuna personalità mondana ti spaventerà. Puoi compiere bene il tuo lavoro e senza paura perché lavori senza attaccamento.
Come farlo? Il primo requisito è la sincerità e quella fiducia semplice nel sapere che nel piano spirituale, quando ci si impegna, si ha successo.
Mentre lavori, recita mentalmente mantra divini, perché ti aiuteranno a connetterti.
Seduto alla tua scrivania, aspettando l’ascensore, rispondendo al telefono, fai di questi momenti “persi” delle opportunità preziose di scelta di campo e di riaffermazione del tuo scopo.
In questo modo sarai un vero karma-yogī! I tuoi sensi non vagheranno confusi ma saranno focalizzati perché messi al servizio di qualcosa di più grande.
Perché sei qui? Perché stai lavorando? Perché stai vivendo? Fai che tutte le tue risposte siano “per riconnettermi al piano Divino, l’unico che sia reale”!
Questo rappresenta il primo passo del sentiero spirituale. Qualunque sia la tua situazione, esiste questa opportunità preziosa di convertire ciò che lega in ciò che libera. Non mancare di afferrarla!
Quando la massa impazzisce, come spesso accade, tu non ne sarai travolto, perché ora sei sotto la protezione del Divino, che controlla ogni cosa.