Ritrovare l’anima in ciò che fai
Allinea i tuoi valori e obiettivi per dare un tuo personale contributo al mondo. Comprendi lo scopo che vuoi perseguire, identifica che unicità vuoi esprimere e individua il primo passo da compiere.
Era una persona che se l’avessi messa su un sentiero di montagna, e di fatto ci andava spesso, avrebbe sicuramente affrontato la salita in modo del tutto personale.
Molto incline alla meditazione e allo stesso tempo caparbio. Non si sentiva mai in gara con qualcuno se non con se stesso, al quale richiedeva davvero molto.
Se durante la salita mi fossi fermato, non mi avrebbe biasimato ma con un grande sorriso mi avrebbe incitato a fare un passo in più. Sarebbe servita una buona gamba per stargli dietro perché lui sarebbe andato sù come una lepre, tagliando i sentieri e trovando percorsi alternativi, come attirato dalla vetta e come se fosse stato il primo uomo che la scalava, così ogni volta che l’avesse fatto.
Ma ogni tanto, nel bel mezzo della salita, si sarebbe fermato per immergersi nella natura, per guardare il cielo, un fiore o semplicemente ascoltare il silenzio, come se la vita potesse giustamente finire in quel preciso istante.
Era il 2012, professionalmente un periodo di grande sofferenza per me. Da pochi anni avevo aperto uno studio insieme a due fantastici amici e poco dopo uno di questi aveva deciso di mettersi in proprio. Avevamo così perso alcuni progetti anche se ne stavano arrivando di nuovi. Ma non era questa la sofferenza.
Le sfide di solito non mi preoccupavano anzi, mi hanno sempre stimolato, ma questa volta c’era qualcosa di più profondo che non tornava. Ero stanco. Spendevo quasi tutte le mie energie nel far finta di essere felice, appagato e con la situazione sotto controllo, ma non era così.
Avevo costruito una specie di maschera che ora faticavo a togliermi e che nel tempo mi aveva fatto perdere fiducia in me stesso e il senso di quello che facevo.
Fu una serie di eventi apparentemente casuali che mi portarono davanti a lui. Il suo carisma era coinvolgente, direi travolgente. Parlava di libertà, di indipendenza e di trovare il proprio posto nel mondo, per poter compiere un balzo verso l’alto.
Si percepiva che lui stesso aveva trovato uno scopo molto chiaro e un equilibrio tra dimensione interiore ed esteriore, tra spirito e materia. Ero emozionato perché ogni parola che diceva toccava corde profonde: avrei dovuto ritrovare il mio perché.
Simon Sinek sostiene che ogni azienda, organizzazione o carriera individuale funziona secondo tre livelli: cosa facciamo, come lo facciamo e perché lo facciamo.
L’ho già menzionato quando abbiamo parlato del karma-yoga.
Questi livelli fanno parte del nostro modo naturale di compiere decisioni e, aggiungo io, corrispondono a tre nodi che abbiamo nel cuore (ne parleremo…).
Tutti sanno quello che fanno, almeno in ambito professionale, ossia sanno che sono dei commercialisti, architetti, insegnanti di yoga, imprenditori ecc. e qual è il loro compito.
Solo alcuni di questi sa realmente come svolgere al meglio ciò che devono fare e qual è la loro unicità: questa è la differenza tra un professionista bravo e uno mediocre.
Ma pochissimi sanno perché lo stanno facendo e il risultato di questa mancanza è che non riescono realmente a fare la differenza nel loro campo, ad essere felici.
La prima domanda che vorrei ti facessi è:
Cosa realmente voglio ottenere da questa vita, nei vari ambiti in cui opero?
Purtroppo, pochi sanno realmente perché stanno facendo ciò che fanno.
Non mi riferisco agli slogan che sbandieri come pubblicità, ma all’identità vera della tua attività, quella che potresti anche non dire agli altri e che si muove anche al di là del profitto.
Se infatti il tuo scopo potrebbe anche essere nascosto agli altri, deve sempre essere presente nel tuo cuore e anzi, diventare la lente attraverso la quale filtri tutte le tue decisioni.
Per dirla con uno slogan: “il tuo scopo sono i tuoi valori in azione”.
Da qui potrai capire, e vivere, la differenza tra lavoro, carriera a vocazione, a beneficio tuo, del team con il quale lavori e soprattutto dei tuoi clienti, che sentiranno un’atmosfera di coerenza e di partecipazione, perché le persone comprano sempre un perché!
D’altronde, non avere uno scopo ben preciso ti farà invece ricadere negli obiettivi a corto raggio, nelle opinioni e obiettivi degli altri o ad esempio nei risultati quantitativi di corto respiro invece che qualitativi.
Tenderai ad affrontare i problemi più urgenti e questo ti renderà miope riguardo gli effetti futuri delle tue decisioni e azioni.
Però, proseguendo così, ad un certo punto ti mancherà l’aria e inizierai a muoverti con fatica mentre, avere uno scopo nel lavoro renderà il tuo “respirare e incedere” equilibrato e armonioso, e non affrettato o insano.
Perché non sono le parole che creano i nostri pensieri, ma i nostri pensieri che creano le parole che diciamo e ogni azione che facciamo.
Ricorda, se tu stesso non senti una profonda aderenza all’obiettivo di rendere la tua attività qualcosa che valga, nessuno lo farà al posto tuo.
Ho creato un super mini-corso gratuito che ti aiuterà a ritrovare l’anima in ciò che fai, allineando i tuoi valori e obiettivi per rendere il tuo lavoro un Lavoro e per dare un tuo personalissimo contributo al mondo.
Potrai comprenderei lo scopo che vuoi perseguire, identificare che unicità vuoi esprimere e individuare il primo passo da compiere.
Andrea (Ananda Kishor)
Om tat sat