Vivere con Consapevolezza: Liberazione, Azione e Amore
La nostra Liberazione non proviene solo dalla schiavitù esplicita e visibile agli occhi, ma anche da una schiavitù più sottile, quella di affidare ad altri il controllo della nostra vita.
La Vita, in tutta la sua creatività, alla fine coinvolge poche persone nel suo Piano Divino e la selezione avviene al di là delle considerazioni morali umane.
Sembra che l’unico criterio sia che l'uomo scelto dal Divino agisce proattivamente, mentre l'uomo “comune” reagisce agli eventi, nonostante pensi il contrario.
La nostra Liberazione non proviene solo dalla schiavitù esplicita e visibile agli occhi quando coloro che si credono i potenti della terra agiscono per limitare la libertà degli altri, ma anche da una schiavitù più sottile e in mano nostra: affidare ad altri il controllo della nostra vita.
Questo è un compito che spetta solo al Divino, perché solo Lui conosce a agisce per il nostro vero bene (niḥśreyasāya).
Se non lo facciamo non è la libertà che perdiamo, ma iniziamo a reagire, destinando ogni nostra azione al fallimento, oltre che diventare estremamente vulnerabili.
Chi vive condotto dal Divino, di fronte agli eventi agisce (non reagisce) e semina cose nuove e buone.
Ecco perché la scelta tra agire e reagire definisce la nostra esistenza, giorno dopo giorno.
L'amore è il nostro super potere, e questo è il motivo per cui ribellarsi contro poteri più forti è inefficace.
Reagire, in realtà, significa ribellarsi contro la Vita stessa, risultante dall'ignoranza di aver concesso ad altri un ruolo divino, che non spetta a loro.
Il principio eterno di trattare gli altri come vorremmo essere trattati è inscritto nel nostro essere: gli uomini comuni donano a chi amano, mentre chi è condotto dal Divino ama coloro a chi si dona, ossia tutti.
L'atto di donare diventa allora un segno tangibile di amore, poiché agiamo senza reagire, creando nuove azioni che ci liberano così dalla legge del karma perché si inseriscono in una procedura radicalmente diversa da quella del mondo.
La preghiera diventa allora un veicolo per imparare ad amare e perdonare, specialmente nelle nostre continue sfide quotidiane, nel nostro piccolo cerchio di comunità come la famiglia.
Lì possiamo fare la differenza ricordandoci:
Se reagisco il cuore diventa di pietra e non saprò muovermi con grazia nella vita. Al primo soffio di vento, cadrò.
Se agisco le fondamenta della mia vita diventano di pietra, il mio movimento sarà efficace e quando arriverà la tempesta (che arriverà), avrò la forza interiore per rimanere in piedi.
Di solito facciamo fatica a intraprendere azioni coerenti al cambiamento che vogliamo nella nostra vita.
Desiderio e impegno non sempre agiscono di concerto, pur sapendo che qualsiasi cosa su cui ci concentriamo continuamente, tende a manifestarsi nella nostra vita.
Ecco perché diventa così importante sapere cosa sta o non sta funzionando nella nostra vita, in modo che, se necessario, possiamo apportare i cambiamenti necessari.
Ciò che ci impedisce di farlo di solito è la paura del fallimento, del rifiuto, del dolore e in ultima analisi dell'ignoto.
Allo stesso tempo ciò che ci dà potere non è imparare di più, ma agire avendo chiaro il risultato desiderato.
Il mio augurio a te e a me è quindi che ogni giorno cerchiamo di ricordarci chi siamo e chi vogliamo diventare. E ogni giorno ricordiamoci di agire coerentemente ai nostri desideri più belli:
Sii mite e umile per non dipendere dal giudizio degli uomini;
Ritrova il tuo spazio, le tue preferenze e i tuoi sogni;
Non cercare di cambiare gli altri e non farti giudicare dagli altri;
Sii lucido e muoviti con agilità ed entusiasmo;
Semina sempre il bene, senza giudizio, rabbia o calcolo;
Ogni giorno scegli a chi appartieni;
Ogni giorno canta e suona, cammina e sii grato;
Nutriti bene, sorridi e dormi felice;
Vivi il presente, non fermarti al passato o contare sulle aspettative future;
Sii un amico sincero e libero;
Scegli le tue preferenze e seguile con gioia…
La Vita segue i suoi tempi, spesso discordanti con i nostri. Mosè scopre il roveto ardente a 80 anni, Dhruva giunge alla liberazione a 6 anni…
Buona Santa Pasqua!
Om tat sat,
Andrea (Ananda Kishor)
AUM NAMO NĀRĀYANA
Sempre un piacere mettere in pratica.
Buona Santa Pasqua a voi
Grazie grazie grazie