HC#07] Restare eterni studenti, per essere dei veri maestri
Solo i doni del guru rendono la nostra vita speciale. Servizio, gratitudine, umiltà ed entusiasmo nell’imparare, sono i requisiti dell’evoluzione.
Namastè e buon sabato!
Oggi per me è un giorno speciale e “guarda caso” riguarda proprio l’argomento di questo settimo verso.
La scorsa volta abbiamo parlato di bellezza, mistero e tentazioni, e oggi tratteremo di doni e di maestri.
Ma prima di iniziare dimmi, ti sta piacendo l’Hanuman Chalisa? Stai trovando questi approfondimenti utili?
hātha bajra au dhvajā birājai
kādhe mūnja janeū sājai
Le tue mani tengono una mazza divina e una bandiera della vittoria,
Il sacro filo di erba munja adorna le tue spalle.
Anjana, dopo aver dato alla luce Hanuman (ricordiamo essere stata maledetta da Durvasa Muni quando era Punjakasthali e risiedeva nei pianeti celesti), ritornò nella sua dimora celeste per riprendere il suo corpo originale.
Ma Hanuman, e lo stesso Kesari (il padre), non volevano saperne!
Hanuman si mise in viaggio per ritrovarla e andò da Durvasa Muni, che era tenuto prigioniero a Yakshaloka, un posto davvero terribile. Il malvagio Ravana infatti l’aveva fatto rapire dal re del luogo perché sapeva che prima o poi Hanuman sarebbe arrivato e voleva tendergli una trappola per ucciderlo.
Beh, a conti fatti la liberazione di Durvasa Muni fu abbastanza semplice per Hanuman, vista la sua grande determinazione nel riportare a casa la madre. Cosa che avvenne perché, colmo di gratitudine, Durvasa diede a Punjakasthali la benedizione di tornare.
Lo stesso Indra, il re dei pianeti celesti, decise di accompagnarli nel viaggio di ritorno a casa.
Ormai ci siamo abituati alle sorprese, e anche in questo caso un demone decide di attaccarli. Indra si offre di coprire la fuga di Hanuman e di sua madre, ma Hanuman non fugge mai di fronte ad un combattimento.
Inoltre, il suo codice di condotta non gli permette di allontanarsi quando Indra è in difficoltà.
Il demone attacca velocemente Indra, il quale lascia cadere la sua famosa mazza (l’arma vajra, che lancia fulmini). Hanuman però è veloce e riesce a recuperarla.
Il demone attacca Hanuman mentre la sua armata attacca Indra. Indra ha la meglio e anche Hanuman, saltando sulle spalle del demone e con un semplice gesto della mano, uccide il demone.
Hanuman fa per ridare la mazza vajra a Indra, ma una voce dal cielo dichiara che questa ormai appartiene a lui, perché ha salvato i pianeti celesti (svargaloka) dai malvagi.
Indra acconsente volentieri e aggiunge come dono uno stendardo che benedice Hanuman in battaglia. Dichiara inoltre che da quel momento Hanuman verrà chiamato Vajradhari (colui che tiene la mazza del fulmini) e Dhvajadhari (colui che innalza lo stendardo della vittoria). hātha bajra au dhvajā birājai
Ma c’è un secondo significato in queste due parole, perché vajra (fulmine) e Dhvaja (stendardo), sono anche due linee che troviamo nel palmo della mano destra e che indicano, appunto, potere e fama.
C’è un’altra bellissima storia che si riferisce a questi due elementi, la mazza e lo stendardo. Ha a che fare con il valoroso Arjuna e il suo incontro con il potente Hanuman. Ma questa te la racconterò un’altra volta…
Molte persone, finita la scuola dell’obbligo o poco di più, smettono di studiare. Hanuman invece si considerava un eterno studente.
Imparava qualcosa da ogni persona di esperienza che incontrava e in questo modo divenne estremamente talentuoso in molti campi.
Angavaham, il suo primo maestro, poi Surya, come abbiamo già visto, e tanti altri.
Proprio mentre Hanuman era sotto la guida di Surya, il deva del Sole, e stava acquisendo l’arte del tiro con l’arco, anche Rama, ancora ragazzo, era sotto la tutela del suo maestro Vashistha e stava imparando la stessa arte.
Hanuman, dal Sole scaglio una freccia contro la terra e Rama, dalla Terra scagliò una freccia contro il Sole. Senza che nessuno dei due fosse consapevole dell’altro.
Le frecce si incontrarono a metà del tragitto creando un suono che riverberò per tutto l’universo. Quella è stata la prima connessione tra loro due, mentre stavano apprendendo la conoscenza dei re e dei guerrieri.
Un altro maestro di Hanuman fu il famoso Narada Muni (l’abbiamo visto la scorsa volta), esperto nell’arte della musica e del canto.
Hanuman era così bravo a suonare e cantare, che le pietre si scioglievano al suono della sua voce melodiosa e lo stesso Narada Muni perdeva il contatto con la realtà mentre lo ascoltava.
Un giorno Narada era così immerso nell’ascolto che gli cadde la sua vina, il suo strumento musicale a corda, proprio in una roccia che si stava fluidificando dall’estasi.
Hanuman interruppe il canto e la roccia tornò solida, intrappolando lo strumento di Narada. Narada gli chiese di tornare a cantare per liberare la vina, ma Hanuman, inspiegabilmente, corse via.
Narada lo rincorse per vari luoghi della terra e dopo un po’ Hanuman tornò al punto di partenza e iniziò a suonare e a cantare così da liberare lo strumento prezioso del suo maestro.
Quando Narada chiese ad Hanuman perché si fosse comportato così, questi rispose che voleva che la polvere dei piedi di loto del suo venerato maestro toccasse più luoghi possibili per renderli benedetti.
Torniamo al verso e al significato speciale che ha questo giorno.
Il sacro filo di munja viene conferito ai brahmana e rappresenta la conoscenza delle scritture vediche. Si indossa facendolo cadere dalla spalla sinistra verso il fianco destro, come una borsa a tracolla. Indica che sei uno studente della Verità e per indossarlo è necessaria una formale iniziazione da un maestro autentico.
Hanuman rimase sempre uno studente, sempre entusiasta di ascoltare ed imparare. Per questo motivo il filo sacro adorna le sue spalle e per questo motivo Rama stesso insegnò ad Hanuman la scienza della realizzazione spirituale, che poi trasmise ai suoi tanti discepoli. kādhe mūnja janeū sājai
Solo rimanendo degli eterni studenti, umili e grati verso chi ci ha donato la misericordia, saremo in grado di diventare dei veri maestri, ossia persone che insegnano le leggi dell’amore con il loro esempio.
Solo mettendo al servizio del prossimo i nostri talenti in connessione con il Divino, potremmo condurre il potere, la fama e la vittoria verso il vero bene e la vera giustizia.
hātha bajra au dhvajā birājai
kādhe mūnja janeū sājai
Le tue mani tengono una mazza divina e una bandiera della vittoria,
Il sacro filo di erba munja adorna le tue spalle.
Alla settimana prossima!
Jaya Hanuman!
Andrea (Ananda Kishor)
Om tat sat